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  • Maria Elena Tanca
  • Nata a Sassari nel 1981, è giornalista professionista dal 2010.
  • Nata a Sassari nel 1981, è giornalista professionista dal 2010.

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20 settembre 2012 4 20 /09 /settembre /2012 21:52

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Primo piatto: sandali rosa confetto ispirati all’arte del riciclo. Secondo: borsetta che ricorda le monete giapponesi. Dessert: scarpe tagliate in punta e sul tallone. Non si mangiano, ma soddisfano un altro genere di appetito i prodotti del marchio Wmaty (What’s more alive than you). Serviti come portate prelibate su una tavola imbandita del circolo della stampa a Milano, sono il frutto di un connubio tra design internazionale e maestria produttiva italiana. Il marchio, fondato da Mario Innocente e Michela De Zuani, si basa su un’idea innovativa: coinvolgere e reclutare, attraverso il Web, designer, fashion designer, architetti e creativi di tutto il mondo, professionisti, ma anche studenti universitari e talenti emergenti. La start-up si è infatti servita di alcune piattaforme di crowdsourcing per raccogliere idee provenienti da ogni Paese, scegliendo e premiando le migliori. Ai designer selezionati è stata riconosciuta una royalty per ogni prodotto commercializzato. Un modo originale per rendere la moda un’esperienza più partecipata.

“Amo la storia e le tradizioni, i vecchi oggetti e i disegni antichi, ma sono attratta anche da cose molto moderne – dice Akiko Tanakashi, autrice della linea di borse My Jaba money, ispirata alle monete giapponesi –. Quando penso a un oggetto, provo a unire sensazioni attuali e vecchie tradizioni. Questo per me significa dare continuità alla storia”. Le sue borse sono caratterizzate da un manico-bracciale in metallo placcato in argento, che permette di portarle al polso come un gioiello.

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Particolari sono le Recycle shoes, un paio di scarpe in pelle conciata al naturale, disponibili in giallo o in rosa confetto. La peculiarità del modello, nato dall’estro della svedese Liza Fredrika Aslund, è data dai tacchi. Questi traggono ispirazione dall’assemblaggio di pezzi di sedie e tavoli e, quindi, dal riciclo.

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Altre scarpe che colpiscono sono quelle della linea Madame Guillotine. La designer, francese di Nantes, si chiama Florence Estelle Girault e si è ispirata ad alcuni momenti della rivoluzione francese. Il risultato sono scarpe dal disegno asimmetrico, tagliate come da una ghigliottina in punta e sul tallone.

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Ma non sono da meno i designer italiani. Filippo Mantone è autore della linea di borse Ellis Island, caratterizzate dal patchwork cucito a mano e dal manico “continuo”, che permette di portarle in due posizioni diverse. Giulia Signorini ha creato le scarpe Mix_Cut_Paste, con gambale fatto di anelli assemblabili a piacimento, fino a ottenere un paio di stivaletti estivi. Seguono Lucia Pontremoli, Paola Bimaso, Cristian Barato e Andrea Samantha Maggioni.

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Ci sono poi le scarpe maschili, con la linea del tedesco Albrecht B. Engel e quella del giapponese Akahito Shigemitsu.

Infine, non poteva mancare un’inglese: Victoria Geaney sorprende con la sua collezione di scarpe floreali, eleganti ed eco-friendly.

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commenti

F
La fashion week è un appuntamento immancabile per tanti appassionati di moda, ho letto delle anticipazioni su Montenapo Daily.
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